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Riccardo Riccò (foto “L’Equipe“) è ufficialmente fuori dal Tour de France 2008. E’ stato prelevato dalle forze dell’ordine francesi direttamente sull’autobus della Saunier Duval questa mattina tra i fischi dei tifosi sul luogo. E’ risultato positivo a un controllo antidoping per Epo di terza generazione.
Anche se si deve ancora riscontrare la conferma di questa notizia, anche se è un pugno appena ricevuto, la delusione è immensa, indescrivibile perchè ci si trova davanti a un nuovo tradimento. Non c’è altra parola per descrivere questi casi. Qui su Suipedali cerchiamo sempre di concentrarci sulla parte sportiva del ciclismo, lasciando in secondo piano il problema del doping. Non perchè ce ne disinteressiamo o perchè ci autoconvinciamo che non esista, ma perchè ci sono tante altre belle storie da raccontare che meritano. Di fronte però a un caso così clamoroso non si può rimanere vaghi o liquidarlo in due righe al fondo di un altro articolo.
Le tracce di Epo di nuova generazione sono state riscontrate dopo la cronometro, sembrerebbe che Ricco’ possa aver assunto il CERA, un attivatore continuo dei recettori dell’eritropoietina (l’EPO appunto). Lo scalatore della Saunier Duval era nella lista degli atleti a rischio per la AFLD, Agence Française de Lutte contre le Dopage, dopo gli esami preliminari di Brest del 3 e 4 luglio scorso. C’è da rimanere sconcertati davanti a questi ennesimi casi di positività perchè non hanno un’apparente logica. E’ un’operazione a perdere, una missione suicida, con le nuove tecnologie è praticamente impossibile farla franca, si viene pinzati.
Per di più un atleta di vertice, un potenziale vincitore, che sa benissimo che sarà controllato come non mai persino al capello… come si può sperare di barare e farla franca? Sarebbe bello che fosse tutto uno scherzo, una bufala, ma è quasi impossibile che sia così. La Saunier Duval si è ritirata in blocco dal Tour, lo sponsor ha sospeso l’attività a tempo indeterminato. Lo choc è incommensurabile giustamente.
E’ immediato pensare alle dichiarazioni spavalde post vittoria, alla sfrontatezza ostentata, a un atteggiamento che non è stato mai pienamente apprezzato da chi veramente ama questo sport. E il risultato è che la presa in giro non è doppia, ma tripla. E’ davvero fastidiosa la sensazione, una tristezza malata, una rabbia che forse è solo sconforto. Che vergogna.
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