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Tiberi cresce e fa sognare l’Italia: “Sto bene”

Tiberi

Antonio Tiberi al Giro d'Italia (credits: LaPresse)

C’è Tadej Pogacar, poi Daniel Martinez con Geraint Thomas e ancora Ben O’Connor e il giovane Cian Uijtdebroeks. E poi? Ecco Antonio Tiberi, ventidue anni attualmente in forze alla Bahrain Victorious. Un corridore che per certi versi ricorda un Vincenzo Nibali nei suoi primi anni da professionista. Forte a cronometro e nelle salite pedalabili, con un buono spunto e tanto coraggio. Il sogno di tutti è che il corridore ciociaro possa almeno in parte imitare la carriera dello Squalo dello Stretto, ma intanto ce lo godiamo così.

Il suo Giro d’Italia è partito malissimo con una foratura ai piedi della salita di Oropa che lo ha costretto a un fuorigiri. Circa due minuti persi sul primo arrivo in salita della corsa rosa e il simbolo del comando sempre più lontano. Tiberi però non si è fatto prendere dal panico, ha riordinato le idee e si è messo lì in gruppo con i migliori, cercando ogni giorno di recuperare terreno.

Nella cronometro di Perugia è andato fortissimo, rosicchiando secondi importanti sui rivali, mentre a Prati di Tivo ha provato addirittura ad anticipare gli avversari con due attacchi. Peccato che Pogacar abbia chiuso su entrambi i tentativi, ma comunque il segnale è incoraggiante: Antonio sta bene e può crescere sempre di più nel corso della seconda e terza settimana.

Tiberi, le sue parole

Antonio Tiberi si è mostrato parecchio entusiasta della sua condizione al termine della salita di Prati di Tivo. “La gamba era buona. Nel finale mi aspettavo che scattasse Pogacar per fare un po’ di ritmo dura già da 3 – 4 chilometri dall’arrivo. Poi alla fine quando ho visto che nessuno si muoveva, ho provato a fare qualche allungo. Alla fine siamo arrivati tutti quanti in volata a giocarci la vittoria e Tadej ha avuto la meglio, complimenti a lui. Mi aspettavo il suo attacco prima, però è anche vero che ha un bel distacco, quindi non ha bisogno di sforzarsi più di tanto“.

Un accenno anche sulla cronometro e sulle prossime tappe. “È stata una cronometro impegnativa, sapevo che era molto adatta a me e meno agli scalatori puri, è andata veramente bene, sono riuscito a rientrare in top10 e cercherò di continuare così. Man mano che passano i giorni e si va avanti mi sento sempre meglio, più reattivo. Il fisico riesce a recuperare meglio dalla fatica. Spero di continuare così, se sarà così l’ultima settimana ci sarà da divertirsi“.