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Lo spagnolo Luis Leon Sanchez ha vinto una delle tappe più pazze del Tour de France 2012, la quattrordicesima, che collegava Limoux e Foix dopo 191 km con i primi Pirenei con il Port de Lers (1a categoria – 11,4 km, 7%) e il Mur de Peguere (1a categoria – 9,3 km, 7,9%). L’uomo della Rabonank è scattato ai meno 15 chilometri dal traguardo in un tratto pianeggiante, fuggendo dal gruppetto dei fuggitivi sopravvissuti all’ultima salita e composto da uomini molto pericolosi come Casar, Izaguirre, Gilbert e soprattutto con il pericolosissimo Peter Sagan. Situazioni tragicomiche in cima all’ultima salita per Cadel Evans, protagonista di una triplice foratura e di una lunga attesa per una ruota. E come lui, tantissimi altri hanno bucato. Secondo la radio francese la colpa è di un numero impressionante di puntine da disegno sparse lungo la salita e discesa finale.
La fuga di giornata ha visto allo scoperto undici coraggiosi: Vorganov, Casar, Kruijswijk, Sagan, Gilbert, Gautier, Izaguirre Insausti, Paulinho, Sanchez, Minard e Velits. Sì, c’erano anche Peter Sagan – che alle prossime Olimpiadi potrebbe gareggiare anche nel lancio del peso e nel tiro al piattello talmente è un atleta completo – e Philippe Gilbert, ossia il fenomeno decaduto che per due anni ha dominato e che ora latita nelle top 5 degli arrivi. Nonostante le due salite, Peter Sagan ha tenuto duro ed è stato clamorosamente beffato da un tentativo in discesa di Luis Leon Sanchez, che poi ha tirato dritto senza più voltarsi.
L’incredibile avviene al termine del duro strappo di Mur de Peguere, sul cui culmine il gruppo vede fermarsi Cadel Evans: l’australiano stacca la ruota posteriore e attende soccorsi, ma dopo interminabili secondi il primo compagno che si ferma è appiedato pure lui. Così si attende un terzo compagno, che arriva però dopo due minuti dal transito del gruppo. Nella successiva discesa, Cadel buca altre due volte; in occasione della prima, il meccanico cade per due volte nel fosso a bordo strada nel tentativo di raggiungere più velocemente l’assistito. Ma è il Benny Hill Show? Il gruppo ha poi deciso di aspettare l’australiano, nonostante qualche fuga poco “sportiva” come quella di Rolland, mandato subito a quel paese da parte del Team Sky che aveva neutralizzato ufficiosamente la tappa proprio per via delle puntine sparse sull’asfalto.
Nelle due corse in una corsa sola, la battaglia dei fuggitivi era concentrata ovviamente su un nemico solo: Peter Sagan.
I più bravi in salita come Luis Leon Sanchez, Philippe Gilbert e Sandy Casar, hanno provato a staccarlo sullo strappo più duro, ma lo slovacco è davvero un osso duro e non ha mollato, recuperandoli in discesa e poi provando addirittura l’allungo. Ma Sanchez ha beffato tutti, con una fuga nella fuga perfetta, che vale il quarto successo in carriera al Tour de France. Peter Sagan è giunto secondo.
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