Momento di follia al Giro d’Italia. Manifestanti invadono la strada al passaggio dei corridori e rischiano di farli cadere
Una prima settimana piuttosto movimentata al Giro d’Italia. Tre i ciclisti che si sono avvicendati in Maglia Rosa. A Mads Pedersen e Primoz Roglic ora è subentrato Diego Ulissi, primo ciclista italiano a indossare la maglia di leader della classifica generale dopo ben quattro anni dall’ultima volta.

Ulissi ha 12″ di vantaggio da Lorenzo Fortunato, 17″ da Roglic e 20″ da Ayuso in attesa della tappa odierna che porterà il gruppo da Gubbio a Siena. Una frazione che, nella parte finale, ricalcherà lo stesso percorso delle Strade Bianche, Classica di primavera vinta quest’anno da Tadej Pogacar, campione uscente del Giro d’Italia.
Una prima settimana, dunque, con una classifica movimentata e anche con momenti di preoccupazione al Giro a causa di alcune cadute che hanno privato la corsa di alcuni dei protagonisti. La prima ha avuto come sfortunato protagonista Mikel Landa nel corso della tappa inaugurale a Tirana. Il veterano spagnolo si è fratturato una vertebra e, probabilmente, ha chiuso in anticipo la sua stagione.
Paura al Giro d’Italia, manifestanti rischiano di far cadere i ciclisti
Nella frazione da Potenza a Napoli, gli organizzatori del Giro hanno neutralizzato la tappa dopo una rovinosa caduta a 70 km dal traguardo a causa dell’asfalto bagnato. Tra i ciclisti coinvolti anche l’ex Maglia Rosa, Jai Hindley, ricoverato in stato confusionale a causa di una lieve commozione cerebrale. Peggio è andata a collega Juri Hollman, ciclista della Alpecin, che si è fratturato radio e ulna del braccio nonché una parte dall’anca. Hollman ora dovrà sottoporsi a un intervento di chirurgia ortopedica.
Nella stessa tappa c’è stato un altro momento di tensione quando due manifestanti hanno invaso la carreggiata al passaggio del gruppo a tre chilometri dal traguardo. Non si è trattato affatto di un’invasione pacifica. I due infatti hanno tirato una corda e un nastro per provare a bloccare i corridori. Enzo Paleni, in prima posizione in quel momento, è riuscito a schivarli mentre Teca Van der Hoorn, l’altro ciclista più avanti rispetto al gruppo, si è dovuto fermare perdendo il suo slancio.
A quanto pare si è trattato di una protesta pro Palestina, motivata dalla presenza tra le squadre del Giro del team israeliano Israel Premier-Tech. Fortunatamente non ci sono state conseguenze per i ciclisti. Come riporta il Gazzettino Vesuviano, citato da Eurosport, uno dei manifestanti sarebbe stato fermato dalla Digos di Napoli e denunciato per lesioni personali.