Un manifesto scatena la polemica al Giro d’Italia per la scelta dell’immagine in primo piano. Ecco cosa raffigura
C’è il danese Mads Pedersen in Maglia Rosa al Giro d’Italia dopo le prime tre tappe disputate in Albania. Due le vittorie ottenute in volata dal ciclista della LIDL-Trek che si è imposto sia a Tirana che a Valona. Con il primo posto ottenuto nella terza frazione, Pedersen ha tolto la maglia da leader al favorito Primoz Roglic che l’aveva conquistata dopo la cronometro vinta da Tarling.

Martedì 13 maggio, si disputerà la prima tappa italiana del Giro quella da Alberobello a Lecce di 189 km. Una frazione ampiamente pianeggiante che, con tutta probabilità, si concluderà nuovamente con una volata di gruppo. La tappa attraverserà numerosi comuni delle province di Bari, Brindisi e Lecce fino all’approdo nel capoluogo salentino.
Tra i comuni attraversati dalla quarta tappa del Giro d’Italia 2025 c’è anche Torre San Susanna, cittadina di 10.000 abitanti in provincia di Brindisi. Per dare ulteriore visibilità all’arrivo della corsa, il comune di Torre San Susanna ha predisposto una serie di manifesti che hanno suscitato alcune proteste per il soggetto scelto in primo piano nell’affissione.
Giro d’Italia, critiche al manifesto: ecco cosa raffigura
“Buon Giro d’Italia. Dietro ogni curva, un sogno rosa“, questa la frase che compare sui manifesti affissi in vari luoghi di Torre San Susanna sui quali campeggia in primo piano l’immagine di una ragazza fotografata di spalle in sella ad una bicicletta con la schiena scoperta e mini calzoncini color rosa. Propria la scelta del soggetto raffigurato è stata criticata dal gruppo provinciale di Emergency di Brindisi che ha espresso il proprio disappunto, chiedendo anche la rimozione delle affissioni.

“Il rispetto dei diritti delle donne (in particolare) e dei diritti umani deve essere una pratica quotidiana per superare le disuguaglianze di genere nella nostra società e rompere con l’eredità culturale maschilista e sessista del nostro Paese”, questo è quanto si legge in una note dell’associazione per la quale quei manifesti rappresentano “un’ennesima sessualizzazione del corpo femminile.” Di fronte a questa presa di posizione, non si è fatta attendere la risposta di Michele Saccomanno, sindaco di Torre San Susanna, il quale ha ribadito che non vi è stata alcuna “rimostranza di provocato scandalo” ma anzi di apprezzamento per la bellezza del manifesto.
“Con quel manifesto il sindaco Saccomanno ha clamorosamente bucato: si è già aggiudicato la maglia rosa della vergogna“, questa la presa di posizione del deputato del Partito Democratico, Claudio Stefanazzi che ha parlato di “claim perfettamente coerente con lo stile machista di Fratelli d’Italia.” Una polemica che non si è placata nemmeno a poche ore dal passaggio della tappa del Giro. Torre San Susanna è posta a 124 km dalla partenza. Quando il gruppo passerà nel comune brindisino mancheranno 65 km al traguardo.