Un clamoroso annuncio arrivato poco fa scuote la carovana del ‘Giro d’Italia’: c’entra un rivale del ‘Cannibale’ Tadej Pogacar
“La maglia rosa, la maglia rosa è quella cosa che mai non riposa. Chi la conquista doman la può perdere e chi la perde può ritrovarla con facilità. Ma di chi sarà? Ma di chi sarà? Di chi sarà? Di chi sarà? Di chi sarà?“, cantano in coro Gino Bartali, Fausto Coppi e il principe della risata, Totò, nel cult “Totò al Giro d’Italia”.

Proprio così. Il vessillo del comando nella corsa rosa passa di corridore in corridore come dimostrano le prime tappe dell’edizione numero 108 del Giro d’Italia. Lo sloveno Primoz Roglic, complice l’assenza del connazionale Tadej Pogacar, dato come grande favorito per la vittoria finale, l’ha indossata per appena un giorno nel trittico di tappe in terra albanese dopo averla sfilata a Mads Pedersen per un solo secondo grazie al secondo posto nella cronometro di Tirana.
Il capitano della Red Bull Bora Hansgrohe, dunque, ha fatto proprio come il ‘Cannibale’ sloveno che nel 2024 ha sfilato la maglia di leader della corsa rosa a Narváez sempre alla seconda tappa. Tuttavia, Primoz Roglic non ha alcuna intenzione di emulare il connazionale. Anzi, tutt’altro.
Maglia rosa, Roglic non vuole fare come Pogacar: “Conta solo averla a Roma”
Tadej Pogacar è il grande assente al Giro d’Italia 2025. Il fenomenale sloveno ha preferito saltare la corsa rosa per tentare di accoppiare al Tour de France la Vuelta a España visto che quest’ultima ancora manca nel suo impareggiabile palmarès. Tuttavia, il fantasma del fresco vincitore della Liegi-Bastogne-Liegi (terzo sigillo nella ‘Doyenne’) aleggia sulla carovana rosa dal momento che in un modo o nell’altro viene sempre tirato in ballo.
Dopo che Roglic ha strappato a Pedersen la maglia rosa al termine della seconda frazione proprio come Pogacar lo scorso anno, in molti si sono chiesti se l’intenzione del 35enne sloveno fosse quella di tenerla fino alla fine. Ebbene, Roglic, che ha un modo di gestire le gare diverso da quello del capitano della UAE Emirates, non sembra avere come priorità quella di indossare il simbolo del primato per tutto il percorso dal momento che “l‘importante sarà avere la rosa a Roma“.

Insomma, come ha precisato il capitano della Red Bull Bora Hansgrohe, “l‘obiettivo rimane quello di vestire la maglia tosa a Roma. Anche Pogacar l’ha indossata dopo la seconda tappa nel 2024? Io non devo necessariamente fare come lui. Poi, se il risultato sarà lo stesso…Va bene anche così”. Primoz Roglic, dunque, si smarca da Tadej Pogacar per uscire dall’ombra del suo fenomenale connazionale.