Home » Carapaz contro la sua Federazione: “Mi state boicottando”

Carapaz contro la sua Federazione: “Mi state boicottando”

Carapaz

Richard Carapaz in azione al Tour de France (foto: A.S.O.)

Aria di grande tensione all’interno della Federazione Ciclistica Ecuadoriana. Richard Carapaz alle Olimpiadi di Tokyo ha regalato alla sua nazione uno storico oro, vincendo la prova in linea, ma ora rischia un’incredibile esclusione dalla lista dei convocati per le Olimpiadi di Parigi che inizieranno a fine luglio.

La Federazione, infatti, starebbe pensando di puntare tutte le sue carte sul connazionale Jhonatan Narvaez, grande protagonista in questi giorni al Giro d’Italia. Il corridore della EF Education EasyPost non ci sta e punta il dito contro la Federazione, accusandola di boicottarlo in un comunicato pubblico.

La “Locomotora del Carchi“, come viene soprannominato Carapaz, ha criticato la federazione per aver scelto un meccanismo di selezione dell’unico corridore che potrà essere al via delle Olimpiadi “non imparziale e privo dei principi fondamentali di giustizia e di equità sportiva“. L’Ecuador ha infatti utilizzato un sistema di punti che prende in considerazione esclusivamente il 2024 e non aveva reso pubblico questo sistema fino a marzo, ovvero quando la stagione era già ben avviata.

Carapaz critica la Federazione

Richard Carapaz non si è certo risparmiato. “I punti sono stati considerati a partire da gennaio – spiega – Ma i regolamenti non sono stati resi pubblici fino a marzo, quando c’era già una differenza di punti tra gli atleti. È chiaro che le regole introdotte dalla Federazione hanno come unico criterio quello di favorire il mio connazionale, lasciando da parte ogni considerazione giusta ed obiettiva”.

La Federazione ha provato a chiedere al Comitato Olimpico e al CIO uno slot in più per la nazionale, anche in virtù della vittoria alle scorse olimpiadi. Carapaz, però, ha criticato duramente anche le tempistiche.

Ringrazio per la richiesta, peccato che questa sia stata fatta il 3 aprile, quando in realtà si sarebbe potuto fare fare molto prima. La Federazione sapeva dal 17 di ottobre che l’Ecuador avrebbe avuto un solo corridore. Questo ritardo è la dimostrazione del poco interesse che hanno nel farmi partecipare. Rappresentare l’Ecuador è l’onore più grande. Voglio solo che sia fatta giustizia e voglio poter sognare di vincere un’altra medaglia a Parigi“.

Il Ministro dello Sport dell’Ecuador ha aperto un’indagine interna per “valutare le attività della Federazione, tutelare l’istituzionalità e garantire al corretta applicazione dei regolamenti”. Inoltre, è stata richiesta la posticipazione della data dell’annuncio del corridore selezionato per la spedizione olimpica.

Il nostro intervento – ha spiegato il Ministro – mira ad evitare che si crei un precedente negativo per il lo sport ecuadoriano dato che riguarda la trasparenza di un procedimento che dovrebbe rispettare giustizia, onestà ed integrità, influenzando i diritti individuali dei nostri atleti che meritano un trattamento equo e rispettoso”.