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Parigi-Roubaix, i voti: ecco i promossi e i bocciati

I promossi e i bocciati di questa spettacolare edizione della Parigi Roubaix

Parigi Roubaix Van der Poel

Mathieu Van der Poel nel velodromo della Parigi Roubaix (credits: A.S.O./Ballet)

Non c’è stata praticamente gara, Mathieu Van der Poel ha sbaragliato la concorrenza e si è andato a prendere la Parigi Roubaix. Condizione semplicemente perfetta per il campione del mondo che non ha sbagliato nulla, ha affrontato il pavé con decisione e ha staccato tutti gli avversari di tre minuti.

La doppietta con il Giro delle Fiandre è così completata e ora è tempo di guardare avanti ai prossimi appuntamenti. Van der Poel sarà infatti presente domenica 21 aprile alla Liegi Bastogne Liegi dove spera di conquistare un’altra monumento, la terza di questa stagione.

Ma prima restiamo sull’Inferno del Nord e andiamo, come da tradizione, a conoscere i nostri promossi e bocciati di questa edizione. Ricordiamo che sul podio insieme all’olandese sono finiti anche il compagno di squadra dell’Alpecin Deceuninck, Jasper Philipsen, e il danese Mads Pedersen della Lidl Trek.

Parigi Roubaix: i promossi

Partiamo chiaramente dai promossi. Fare il nome di Van der Poel è fin troppo semplice perché la sua è stata una gara da 10 e Lode. Prendiamo allora il secondo classificato, Jasper Philipsen. Il belga dell’Alpecin ha difeso meravigliosamente l’attacco del suo compagno di squadra, andando a chiudere su ogni tentativo degli avversari che provavano disperatamente a rientrare. Nel velodromo ha poi regolato tutti in volata, riconfermandosi sul secondo gradino del podio, come lo scorso anno.

Promosso anche Mads Pedersen della Lidl Trek, specie se consideriamo la condizione con cui si è presentato al via prima del Giro delle Fiandre poi della Parigi Roubaix. Il danese, infatti, faceva parte della caduta che alla Dwars door Vlaanderen ha tagliato fuori dai giochi Wout Van Aert.

Bene anche Nils Politt della UAE Team Emirates e Stefan Kung della Groupama-FDJ, insieme agli altri due i primi dei normali. Sono stati battuti allo sprint solamente perché Pedersen e Philipsen sono più velocisti di loro. La loro è stata comunque un’ottima prova.

I bocciati

Tra i bocciati ci sono gli italiani. Prova incolore degli azzurri che non si sono praticamente mai visti. Dopo pochi chilometri una caduta ci elimina Elia Viviani e Jonathan Milan, mentre Gianni Moscon e Alberto Bettiol non finiscono neppure la gara. La finisce Manlio Moro, fuori però dal tempo massimo. Risultano classificati solo Andrea Pasqualon (50°), Edoardo Affini (71°) e Luca Mozzato (72°).

Brutta prova anche per due nomi eccezionali come quelli di Christophe Laporte e Yves Lampaert. Il francese e il belga non sono mai realmente in gara e pensare che le pietre della Parigi Roubaix si adattano perfettamente alle loro caratteristiche.