HR Bank, quando la cyclette serve per fornire ricarica elettrica

HR Bank è un modello di cyclette che immagazzina energia e può fungere da ricarica: ecco come è fatta e come funziona

HR Bank, la cyclette che ricarica
HR Bank, la cyclette che ricarica - Foto credits Tukas EV press


Pedalare genera energia, questo è risaputo. Ma c’è chi ha deciso di sfruttare questa energia prodotta rendendola una fonte per alimentare altri dispositivi, dagli smartphone alle auto elettriche permettendo così di non disperdere la fatica ma anzi rendendola produttiva.

L’idea è venuta alla start-up lituana Tukas EV, azienda specializzata in soluzione energetiche e mobilità green che ha deciso di creare una vera e propria cyclette attraverso la quale è possibile ricaricare i dispositivi tecnologici.

La cyclette che produce energia e la riutilizza

L’idea è semplice e al tempo stesso geniale: l’energia che si produce pedalando, infatti, può essere utile per alimentare dispositivi tecnologici. Ed ecco quindi la cyclette HR Bank, che genera energia e accumula energia appunto da riutilizzare per ricaricare altri dispositivi, che siano questi smartphone o computer portatili fino alle auto elettriche, almeno in teoria.

Questo perché il caricabatterie per auto dovrebbe arrivare fino a 2 KW, dal momento che HR Bank può alimentare tutti i dispositivi fino a 2 KW.

Difficile quindi arrivare a un’autonomia sufficiente per permettere alle auto a zero emissioni di circolare per un chilometraggio adeguato, ma potenzialmente la cyclette potrebbe anche servire a questo scopo. Ma l’invenzione rimane e potrebbe essere, magari in un futuro neanche così lontano, essere migliorata.

HR Bank
HR Bank – Foto credits Tukas EV press

La cyclette HR Bank, infatti, è stata progettata con una batteria da 2000 Wh, quanto basta per alimentare le luci di una casa per una settimana in caso di emergenza.

L’energia, inoltre, può essere immagazzinata in una batteria ad alta capacità anche dalla rete elettrica, così come da un generatore per auto, da pannelli solari o dall’energia eolica, diventando disponibile all’occorrenza. La cyclette in questione è il secondo modello dell’azienda che potrebbe rappresentare una rivoluzione nel campo della mobilità sostenibile.

Oltre alla possibilità di ricarica, poi, l’azienda lituana ha utilizzato, per la sua creazione, materiali sostenibili, usando tutti i processi produttivi ecologici e facendo affidamento su materiali riciclati. La “carrozzeria”, invece, è realizzata in alluminio mentre i pannelli laterali sono costituiti di compensato di betulla certificato FSC proveniente da foreste gestite in modo sostenibile.

A proposito di sostenibilità, torna di attualità il tema dell’economia circolare: tutte le parti della e-bike possono infatti essere riciclate alla fine del loro ciclo di vita.

Una cyclette, quindi, non solo utile per ridurre le emissioni inquinanti fornendo energia elettrica o immagazzinandola, ma che rappresenta anche un perfetto esempio di riciclo di materiali ed economia circolare. L’esempio perfetto di come uno strumento possa essere ecologico.

Autore Matteo Vana

Laureato in Editoria e Giornalismo, ha iniziato a muovere i primi passi con calcio e motori, due passioni delle quali ha fatto un lavoro. Pubblicista dal 2014, ama lo sport, i viaggi e i fumetti.

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