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Tiberi, la giovane speranza italiana: “È solo l’inizio”

Tiberi

Antonio Tiberi in maglia bianca al Giro d'Italia (foto: LaPresse)

L’Italia può sorridere. Dopo Vincenzo Nibali non siamo più riusciti ad essere competitivi come speravamo, ad eccezione di un exploit di Damiano Caruso al Giro d’Italia 2021 quando arrivò secondo alle spalle di Egan Bernal. Questa corsa rosa, fortunatamente, ci ha consegnato un meraviglioso Antonio Tiberi, quinto nella generale dopo tre settimane di gara davvero solide.

Il laziale della Bahrain Victorious ha dimostrato una grande solidità e delle ottime qualità sia a cronometro sia in salita. Peccato per la foratura prima della scalata di Oropa che gli ha fatto perdere due minuti dai migliori. Senza quella sfortuna, probabilmente, si sarebbe giocato fino in fondo il podio contro Daniel Martinez e Geraint Thomas.

Classe 2001, ora Tiberi avrà il difficile compito di confermarsi ad alti livelli. Chissà che già alla Vuelta di Spagna in questa stagione non possa riprovare a testarsi in una classifica generale di una grande corsa a tappe.
Queste sono le mie zone – ha detto dopo il traguardo di Roma Antonio Tiberi – Essere premiato sul palco qui è qualcosa di veramente speciale, con tutti gli amici e la mia famiglia, che mi conosce, è veramente bellissimo”. Un filo di commozione per il laziale della Bahrain Victorious nelle parole riportate da SpazioCiclismo. “Questa tranquillità mi appartiene, sono fatto così. Per fortuna, riesco sempre ad essere molto tranquillo”.

L’importante per Tiberi è la consapevolezza nei propri mezzi e nell’aver riportato la bandiera tricolore nelle primissime posizioni di una corsa a tappe come il Giro d’Italia. Non sono mancati i momenti difficili nella sua carriera, come la storia del gatto a cui ha sparato che gli ha attirato critiche importanti. Adesso la sua testa è tutta sul ciclismo.
Per me questo Giro è stata una grande conferma e un punto di inizio. Era il mio primo Giro e la prima volta da capitano in un GT, quindi non posso altro che ritenermi super soddisfatto di come è andata. Mi mette tanto morale in vista dei prossimi anni. Sicuramente voglio tornare con la voglia di fare ancora meglio”.

Franco Pellizotti, Damiano Caruso e la Bahrain Victorious tutta credono molto nelle sue potenzialità. La giovane età gioca a sua favore: può crescere e migliorare ancora se seguito nel modo giusto. Ma sembra proprio che Tiberi sia nelle mani migliori, quelle di chi ha come obiettivo solamente quello di fargli vincere il più possibile. Antonio, ti aspettiamo di nuovo al Giro con la speranza, questa volta, di salire anche sul podio finale.