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Tesla Model Y, con un aggiornamento guadagna 100 km di autonomia

Grazie a un nuovo aggiornamento software, la vettura della casa americana può aumentare la propria autonomia di circa 100 km

Tesla Model Y

Tesla Model Y - Foto Shutterstock | di Brandon Woyshnis

Le auto elettriche, nella maggior parte dei casi, hanno molto potenziale inespresso. In particolare, però, sono le auto a marchio Tesla quelle che, grazie agli aggiornamenti del proprio software, riescono a dare il meglio.

Proprio l’azienda americana , nel corso degli anni, ha dimostrato di riuscire a tirare fuori il massimo dalle proprie auto intervenendo su numerosissimi parametri, anche a livello di powertrain, gestione della batteria ed efficienza di sistema. E lo stesso succede ora con un nuovo upgrade su Tesla Model Y che permette al modello di guadagnare circa 100 km di autonomia elettrica.

Tesla Model Y, ancora più percorrenza con una ricarica

L’azienda statunitense, quindi, ha reso noto come possa essere modificata la gestione della batteria dando, in questo modo, più autonomia alla Model Y semplicemente modificando il software che controlla il funzionamento delle celle. Tutte le batterie per auto elettriche hanno una capacità superiore a quella dichiarata – e resa effettivamente disponibile – perché questa differenza permette di preservare più a lungo la salute delle celle.

I progettisti, infatti, puntano sempre più sull’efficienza che sulla massima prestazione. Ed è qui che entra in gioco Elon Musk che ha rivelato come, sulla Tesla Model Y a trazione posteriore (RWD),dotata di batteria al litio-ferro-fosfato, sarà possibile acquistare un aggiornamento del software che consentirà di aumentare la capacità netta e di guadagnare così tra i 70 e i 100 km di autonomia. Un bel vantaggio se si pensa che l’auto, al momento attuale, è omologata per 455 km. Significherebbe un aumento delle percorrenze di circa il 20%, pari a 12-18 kWh.

La Tesla Model Y
La Tesla Model Y – Foto Shutterstock | di Christopher Lyzcen

Che la batteria della Model Y RWD potesse avere prestazioni migliori di quelle effettivamente offerte era già stato ipotizzato in passato. Trattandosi però di una batteria diversa da quella usata dal resto della gamma ed essendo fornita da BYD, Tesla aveva scelto un approccio più conservativo. Ora, fatte tutte le valutazioni del caso, si è deciso di assottigliare quel buffer che rappresenta la differenza tra capacità lorda e capacità netta, a tutto vantaggio della quantità di energia che la batteria può effettivamente immagazzinare e, in ultima analisi, della batteria stessa.

Una novità, quindi, che Tesla ha intenzione di rendere possibile nel minor tempo disponibile. Tanto che la casa americana sta già richiedendo le ultime autorizzazioni affinché la modifica rispetti tutte le normative. Ottenute quelle, rilascerà l’aggiornamento che permetterà di guadagnare km rendendo l’autonomia di uno dei suoi modelli di punta ancora maggiore e, in questo, facendola diventare ancora più apprezzabile agli occhi degli automobilisti che soffrono della cosiddetta ansia da ricarica.