Home » Monumento: primavera nel segno di Van der Poel e Pogacar

Monumento: primavera nel segno di Van der Poel e Pogacar

Il punto sulle quattro Monumento disputate fino a questo frangente della stagione

monumento

Il podio della Liegi Bastogne Liegi (credits: A.S.O./Flamme)

Che primavera incredibile è stata. Emozioni a non finire dalla Milano Sanremo alla Liegi Bastogne Liegi, passando per le due Monumento del pavé del Giro delle Fiandre e della Parigi Roubaix. Gli uomini copertina di questo inizio di stagione sono essenzialmente due: Mathieu Van der Poel e Tadej Pogacar. Il primo si è preso in una settimane la Ronde e l’Inferno del Nord, il secondo, invece, la Doyenne, più la Strade Bianche, che può essere considerata quasi la terza Monumento del calendario World Tour.

Ma andiamo con ordine e partiamo dall’unica classica sfuggita ai due fuoriclasse, la Classicissima. Come ben sappiamo, infatti, la Sanremo è la corsa più difficile da vincere in assoluto. Un po’ per il suo percorso, considerato a tratti “molto facile”, un po’ per la sua imprevedibilità. Nel finale hanno rischiato di vincere almeno cinque o sei corridori, partendo da Pogacar che ha attaccato sul Poggio per arrivare fino all’effettivo vincitore, Jasper Philipsen. Ma ricordiamoci per esempio dell’azione di Mohoric, di Sobrero, di Pidcock. Ma anche Bettiol, Pedersen e Stuyven, sempre nelle primissime posizioni.

A spuntarla, come detto, è stato Philipsen. L’olandese dell’Alpecin Deceuninck, però, non ce l’avrebbe mai fatta se non fosse stato per il supporto prezioso di Mathieu Van der Poel. Il campione del mondo ha chiuso su tutti gli attacchi degli avversari, lanciando poi lo sprint al suo compagno di squadra. Un capolavoro.

Van der Poel si prende Fiandre e Roubaix, Pogacar la Liegi

A Van der Poel non è dispiaciuto aiutare Philipsen alla Sanremo, specie considerando cosa è successo nelle settimane successive al Nord. Nel giro di una settimana è riuscito a fare qualcosa di incredibile, ovvero vincere in solitaria e dominando sia il Giro delle Fiandre sia la Parigi Roubaix. Terzo successo alla Ronde, secondo all’Inferno.

Il sogno era quello di lasciare il segno anche alla Liegi Bastogne Liegi. Si tratta dell’unica Monumento che gli manca adatta alle sue caratteristiche. Alcuni dicono sia troppo impegnativa per lui, guardando alle cotes. Ma in due partecipazioni l’olandese ha dimostrato di potercela fare: sesto nel 2020 e terzo nel 2024.

Certo, finché questo Tadej Pogacar è in giro sarà molto difficile trionfare alla Doyenne. Lo sloveno ha dominato la corsa attaccando sulla Redoute e sbaragliando la concorrenza. Trentaquattro chilometri in solitaria che gli hanno permesso di vincere per la seconda volta a Liegi. E se mettiamo che è il favorito numero uno per il Lombardia e ha già vinto la Strade Bianche (non è Monumento), ecco la tavola apparecchiata.