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Inter in lacrime: ARRESTATO il loro beniamino | Adesso è tutto in mano all’avvocato

Gli ultimi aggiornamenti

Tifosi dell'Inter in lacrime - Suipedali.it (Foto LaPresse)

Tifosi dell’Inter in lacrime per le ultime notizie, il loro beniamino è stato arrestato dai cc: gli ultimi aggiornamenti

Il tutto è accaduto nel giro di pochissime ore. Le stesse che non sono state assolutamente facili per l’Inter e, soprattutto, per i suoi tifosi che hanno accolto la notizia con grandissimo stupore e shock.

Il loro beniamino è stato arrestato dai carabinieri. Per lui si sono aperte immediatamente le porte del carcere di San Vittore, a Milano. Il suo legale, successivamente, non ha voluto perdere altro tempo e si è messo al lavoro per la scarcerazione immediata del suo assistito.

Solamente poche ore dopo il suo arresto c’è stato un altro clamoroso colpo di scena che, oltre a non passare inosservato, ha spiazzato tutti i sostenitori nerazzurri e non solo.

Un evento che è stato commentato anche con una ‘storia’, pubblicata sul suo profilo di Instagram, subito dopo l’arresto. Nel frattempo emergono ulteriori aggiornamenti da questa vicenda.

Paura per l’Inter, in manette il loro beniamino: poi il colpo di scena

Un “venerdì pazzo” quello che ha vissuto Nino Ciccarelli, lo storico capo ultras dell’Inter. L’arresto, avvenuto proprio venerdì 13 dicembre, è durato pochissime ore. Motivo? Un cumulo pena di 4 anni e 8 mesi. Il suo avvocato, Mirko Perlino, ha dichiarato che il suo assistito sta effettuando un percorso di recupero in un Sert. Lo stesso che comporta la sospensione dell’esecuzione di una pena di quell’entità. Il pm, dopo aver ricevuto tutte le carte a disposizione, ha revocato l’ordine di carcerazione ed ha lasciato libero l’uomo.

Il suo arresto, avvenuto nelle prime ore della mattinata di venerdì, aveva fatto molto rumore. Il 55enne, nativo di Pescara e fondatore del gruppo “Viking”, doveva scontare la pena frutto di più sentenze. L’uomo era stato condannato in passato a 3 anni ed 8 mesi per gli scontri avvenuti, il 26 dicembre 2018, prima del match di campionato tra i nerazzurri ed il Napoli. Quella tragica sera morì l’ultra nerazzurro Daniele Belardinelli investito, da una vettura in via Novara, guidata da un tifoso azzurro.

Ciccarelli, prima il carcere poi la scarcerazione
Il presidente dell’Inter, Massimo Marotta – SuiPedali.it (Foto LaPresse)

Prima il carcere, poi il colpo di scena: ore di follia per il beniamino nerazzurro

In quella occasione il capo ultrà era stato condannato per rissa e lesioni. Oltre a quella pena se ne erano aggiunte altre tre per reati considerati “minori”. Tra questi la guida in stato di ebbrezza. Il totale della pena, quindi, era stata fissata a 4 anni e 8 mesi. Come riportato in precedenza Ciccarelli aveva commentato, con una frase, la sua giornata folle con una ‘storia’ pubblicata sui social.

Oggi mi è capitato di tutto, ma per fortuna si è risolto per il meglio. Tutto quello che è successo è per reati vecchi che sono diventati definitivi. Da un anno sto facendo un certo tipo di percorso, questo prevede che io non entri in carcere. Ripeto che sono reati che non hanno niente a che vedere con quanto sta succedendo“. Il riferimento in questione è all’inchiesta ‘Doppia Curva’: la stessa che ha portato all’arresto 19 persone, tra capi ultrà di Milan ed Inter.