Hai un contratto a tempo determinato? Da oggi puoi diventare ricco | La nuova legge ti cambia la vita
È il sogno di tutti coloro che iniziano a lavorare. Se ce l’hai, forse non sai neanche di avere diritto a questa opportunità incredibile.
Vuoi fare soldi? Non ci sono soltanto lotterie, concorsi, scommesse o altro. A volte una fonte di denaro può arrivare persino dal tuo contratto, se questo è a tempo determinato.
Può sembrare davvero assurdo e sono in molti ad essere rimasti sorpresi da questa opportunità che riguarda molte più persone di quante si possa immaginare. Se hai questa possibilità ovviamente ti conviene approfittarne prima che sia troppo tardi e di perderne il diritto.
Oggi ci soffermiamo in particolare su una questione molto importante che riguarda, appunto, il contratto a tempo determinato. Si parla di una questione che ha a che fare, appunto, con una delle tipologie di contratti più diffuse nel corso degli ultimi anni.
Ci riferiamo al Decreto Anti Infrazioni. Questa legge introduce cambiamenti rilevanti sulla disciplina dei contratti a tempo determinato. Serve per adeguare la nostra legge a quella dell’Unione Europea con l’obiettivo di rafforzare le tutele dei lavoratori.
Contratto a tempo determinato, l’opportunità da non perdere
Il Decreto Anti Infrazioni introduce alcune modifiche legislative a proposito dei contratti a tempo determinato nel settore privato e in quello pubblico. Nel privato, in particolare, viene eliminato il limite massimo di 12 mensilità per i risarcimenti in caso di conversione illegittima di contratti a termine in indeterminati.
I lavoratori infatti potranno richiedere risarcimenti superiori dimostrando di aver subito un “maggiore danno“. Ciò supera le precedenti regole che erano in vigore dal 2015, che limitavano i risarcimenti per contenere i contenziosi e per prevenire abusi. L’intervento si collega alle critiche dell’Unione Europa, che riteneva il limite dei risarcimenti un deterrente inadeguato contro i comportamenti illegittimi dei datori di lavoro.
Che cosa cambia per il settore pubblico
Dopo esserci soffermati sul settore privato, parliamo ora dei cambiamenti che invece riguardano il settore pubblico. Il nuovo decreto modifica l’articolo 36 del T.U.P.I. e aumenta il risarcimento massimo per abuso di contratti a termine a 24 mensilità, calcolate sulla retribuzione utile per il TFR.
L’indennizzo varia in base alla gravità della violazione e alla durata del rapporto. Rimane possibile per il lavoratore dimostrare un danno maggiore. Inoltre, si conferma il risarcimento del cosiddetto “danno innominato” per altre irregolarità nei contratti flessibili. La riforma mira dunque a rafforzare le tutele dei lavoratori, sollevando critiche per le possibili implicazioni sui costi per le imprese.