
Si associa spesso il crepuscolo a un qualcosa di negativo, in realtà la fine di un qualcosa è pure l’inizio di un’altra e, in generale, il crepuscolo stesso si può incontrare sia alla sera sia al mattino. Nel caso del Giro d’Italia, tutta la truppa dai ciclisti alla stampa, dalla carovana pubblicitaria all’organizzazione fino agli allestitori, scopriamo le città e i paesi proprio al loro crepuscolo. Contando che l’arrivo della frazione è intorno alle 17-17.30 circa e aggiungendo le ore necessarie chi per scrivere, chi per emettere comunicati, chi per sbaraccare e smontare e chi ovviamente per scendere dalla bici e salire sull’autobus, si sopraggiunge sul luogo di pernottamento quando la luce è ormai quella che arriva dalla nostra stella ormai già nascosta sotto l’orizzonte. E’ l’ora blu, quella più profumata, se ci si trova in un giardino con fiori, di quel colore intenso che diventa quasi finto quando si è al mare e netto come una lama sulle montagne. Oggi il popolo del Giro è accampato intorno al porto di Civitavecchia o, come nel mio caso, a Santa Marinella.
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