
Ci sono tanti Giri d’Italia. Il primo è quello che tutti noi guardiamo in televisione ossia quello che viene proposto agli spettatori e che è osservato pure nelle televisioni in sala stampa dai giornalisti, negli schermi sul cruscotto delle ammiraglie dai direttori sportivi oppure in streaming sul web. E’ il primo, ma non è l’unico visto che esisotno infiniti Giri, con la stessa base ma con molteplici varianti e variazioni sul tema. E’ tutto un discorso di percezione. Prendete ad esempio i piloti dell’auto con cartello “Inizio Corsa Ciclistica”: si godono il villaggio partenza, poi il loro Giro è il fascino dell’attesa, è quello compreso tra i 20 e i 60 km/h anticipando di qualche minuto i corridori, quando appare all’orizzonte compaiono anche i sorrisi sul volto delle persone in piedi da ore ad aspettare il gruppo. Il loro Giro è la linea di mezzeria della strada, gli applausi e gli schiamazzi del popolo riversato sull’asfalto, la gioia del sabato che precede la grande domenica di festa.
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