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Alberto Contador ha vinto la Vuelta di Spagna 2012 ora possiamo scriverlo in via ufficiale. Il madrileno ha completato un ritorno perfetto, con una perla subito per ricominciare da dove si era interrotto. E’ il quinto grande giro dopo aver già vinto una Vuelta, un Giro e due edizioni del Tour de France anche se “sulla strada” i successi sarebbero altri due con un Giro e un Tour, quelli del 2011 e del 2010 rispettivamente, strappati dopo la squalifica per positività al clembuterolo. Alejandro Valverde ha terminato la Vuelta al secondo posto mentre Joaquin Rodriguez alias Purito al terzo anche se in fin dei conti è stato il più forte. L’ultima frazione è andata a Johan Degenkolb, trionfatore cinque volte quest’anno in Spagna.
La frazione finale è stata una passerella come da previsioni e ha vinto il più forte velocista di questa Vuelta di Spagna 2012 ossia il belga Johan Degenkolb. E’ stata l’unica tappa “noiosa” di questa edizione, ma d’altra parte ormai i giochi erano fatti ed era davvero impossibile poter fare di più. Onore ai tre fenomeni spagnoli: Alberto Contador, Alejandro Valverde e Joaquin Rodriguez, citati per ordine d’arrivo, che per tre settimane ci hanno fatto davvero divertire con scatti coraggiosi e soprattutto su ogni salita che si è presentata. Senza dubbio la Vuelta 2012 ha battuto Giro 2012 e Tour 2012 per spettacolo offerto.
Questo sarà ricordato come il primo (e speriamo e crediamo non l’ultimo) grande giro vinto da Alberto Contador dopo la squalifica. Come ogni morte e rinascita anche quella dello spagnolo è stata caratterizzata da un ritorno in “salsa” diversa. Sarà per la condizione ancora da perfezionare, sarà anche per l’aggressività dei rivali e della mancanza del ritmo gara, ma abbiamo visto il Contador meno devastante eppure vincente. Ha scattato sempre e comunque, anche quando era consapevole di non aver la migliore gamba e per togliere di mezzo Purito si è dovuto inventare un vero e proprio colpo di teatro, in pianura.
Già, Purito dal grande cuore: Joaquin Rodriguez ha fatto man bassa di tappe e ha vinto il premio inesistente del più forte in salita, ma ha l’unica tappa in cui ha toppato – o sarebbe meglio dire dove è stato messo nel sacco – gli è stata fatale.
Valverde è arrivato a un soffio dalla vittoria, negli ultimi giorni ha fatto valere il buon fondo, ma ha pagato la sfiga e l’attacco antipatico del Team Sky in occasione della quarta tappa dove ha lasciato 55″ dopo la caduta e l’imboscata. Infine, gli italiani: un disastro, ma la compagine presente era piuttosto senza speranza. Per fortuna che Daniele Bennati ha tolto lo zero dal medagliere.
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