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Bisognerebbe fare un monumento (piccolo) a Pineau e ai suoi compagni di fuga oggi perché hanno risvegliato una tappa che sembrava addormentata lungo i binari della routine delle frazioni di transizione. Beh certo buona parte della colpa (diciamo tutta?) è delle squadre dei velocisti che hanno combinato il patatrac, però i due francesi e il loro compagno folletto giapponese (con casacca transalpina), hanno avuto il merito di crederci fino all’ultimo.
Gli ultimi minuti sono stati un crescendo d’emozioni incredibile perché ai meno 5km i secondi rimasti ai fuggitivi erano soltano 32, in molti altri casi si sarebbero rialzati sbuffando e attendendo il gruppone a doppia velocità. Invece questa volta il bagnomaria si è allungato un po’ troppo… chissà se i Campionissimi da lassù ci hanno messo lo zampino?
Si arrivava a Novi Ligure, terra di fuoriclasse, ma anche di cioccolato e di qualche brutto episodio di cronaca nera. La sala stampa era piazzata proprio a lato del Museo dei Campionissimi Coppi e Girardengo, il gruppo è transitato per le strade che 70 anni fa vedevano pedalare un ragazzino con nasone, lunghe gambe e torso prominente. Avete mai assistito al passaggio del gruppo compatto alla massima velocità? Ecco un video ripreso con l’ottima Sanyo CA9 (in prova per Tecnocino.it, grazie a Lewis Communications).
Vento colorato, non so come definire la sensazione che si percepisce al passaggio dei girini lanciati all’inseguimento: si fa difficoltà a distinguere i volti, quasi pure la casacca perché si è travolti da quel turbine ipnotizzante supportato dal suono dei pedali, catene e deragliatori; borracce che scivolano a terra, qualche urlo dalla folla. Chiudendo gli occhi si ascolta il passaggio di un gigantesco mostro meccanico medioevale. Te la sbatte in faccia la velocità, ti lacrimano gli occhi e forse è anche un po’ per la commozione.
Una volta passati il vento prosegue per qualche secondo, come quando perdi la metropolitana e osservi le luci rosse dentro il tunnel mentre ti si spettinano i capelli e ti rimane la faccia un po’ così. La stessa che avevao i velocisti oggi, quando sono arrivati sin a leggere il numero di maglia dei due francesi e mezzo.
Ma solo oltre la linea del traguardo.
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