L’UCI (Unione Ciclistica Internazionale) ha mosso un’importante modifica al proprio codice raddoppiando la squalifica per gli atleti che non supereranno un test antidoping a partire dal 2009. Da 2 anni si passerà a 4 anni, ovviamente intendendo il primo caso per il singolo.
Quando si sente della positività di un campione sale tanta rabbia, viene subito in mente la parola “radiazione”. Squalifica a vita sarebbe forse la punizione esemplare per corridori che rappresentano molto spesso non solo uno sport e un esempio per i più giovani ma un’intera nazione. Ma anche nel carcere l’ergastolo non è mai ergastolo e le pene sono sempre ridotte assai, dev’esserci sempre il pensiero alla redenzione. Una sola chance, poi scatta la radiazione.
Dovrebbe scattare subito? Forse sì, lo pensa anche Pat McQuaid presidente UCI che lo aveva proposto nelle possibili modifiche nel Codice Antidoping.
Chi sbaglia paga. Troppo poco.
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