Una volta il ciclismo su pista offriva spettacolo di pubblico oggi impensabili: serate d’estate con gente assiepata sugli spalti incurante dei pochi posti a sedere e delle zanzare. Oggi non esiste più un velodromo che possa esser chiamato tale in Italia, eppure è una formula di successo come dimostrato al recente EICMA 2008.
E se si diceva pista si parlava soprattutto di “surplace” ossia la tecnica di stallo in equilibrio sulla bici sfruttando le pendenze della parabola, il cambio fisso e ovviamente tanta tantissima abilità. Oggi il limite massimo è di 30 secondi, un tempo era… all’infinito, e molto spesso chi cedeva per primo poi tirava la volata e perdeva.
Il maestro indiscusso è stato il grande Maspes, ma si ricorda ancora con ammirazione l’incredibile semifinale del campionato italiano a Varese del 1968 che ha visto battere il record del mondo con Giovanni Pettenella in surplace per 63 minuti contro Sergio Bianchetto. Quello rimase il record in gara, ma quello “a se stante” fu siglato il 20 settembre 1975, al Velodromo Olimpico, da Francesco Del Zio che rimase in equilibrio per addirittura due ore sei minuti e quindici secondi.
Ecco il video.
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