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Peter Sagan ha applicato un campanello al manubrio per “farsi sentire” meglio e per muoversi più agilmente in gruppo, come se fosse una signora settantenne che va a prendere il pane alla mattina. Invece è il corridore più forte del momento e al Tour de France 2012 si è appena aggiudicato la Epernay / Metz di 206 chilometri valevole come sesta frazione dell’edizione novantanove della corsa gialla; ma soprattutto valida come suo terzo successo. Chissà se in volata avrà usato il campanello per farsi spazio e saltare il corridore Vancansoleil sfortunato protagonista di un salto di catena? O magari l’avrà suonato superando il bestione André Greipel, superfavorito di oggi e sverniciato senza pietà dal giovane talento purissimo?
Peter Sagan ha voluto sfatare il mito che lo dava velocista sì, ma solo di gruppi mediamente popolati: lo slovacco ha infatti castigato tutti superando negli ultimi metri nientemeno che André Greipel, il tedesco vincitore già di due volate di gruppo (e secondo piazzato dietro a Mark Cavendish nel primo sprint). La sua azione è stata sagace e solida, ha mantenuto la posizione dietro al rivale all’ultimo chilometro, ha sorpassato senza affanni il velocista della Vacansoleil al quale era caduta la catena agli ultimi 200 metri e si è permesso il lusso di alzare le braccia sul traguardo.
Come un velocista puro. Ricordiamo che però Sagan non è propriamente un anti-Cavendish nel vero senso della parola, perché – come ha dimostrato quest’anno e l’anno scorso – è in grado di vincere tappe su strappetti anche impegnativi, come nel caso dell’arrivo a Boulogne sur Mer così come anche piccole cronometro come nel caso del Giro di Svizzera 2012 davanti, ancora una volta, a Fabian Cancellara. E’ un’intersezione gustosissima tra più insiemi di corridori, favorito da un talento cristallino e ineccepibile.
L’alfiere della Liquigas Cannondale era partito per conquistare qualche punto allo sprint per rafforzare la maglia verde e invece è tornato al pullman della squadra col bottino pieno. Ormai è pronosticabile come vincitore in qualsiasi tappa, cronometro lunghe e arrivi in salita (come quello di domani) escluse. Di sicuro è un volto fresco e necessario per il ciclismo di oggi, che al Tour ci sta facendo divertire con le battaglie su tutti i terreni.
Fino a dove arriverà? Siamo pronti a riscrivere il suo palmares ogni giorno.
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