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Mark Cavendish vince una emozionante volata alla Milano Sanremo dopo 300 km di lotta. Una volata serratissima tra Cavendish e Haussler decisa al fotofinish davvero difficile da leggere. Per 10 centimetri vince il bravissimo inglese che dimostra di possedere una classe immensa dato che riesce a confermare le sue qualità anche dopo una gara così impegnativa. Peccato per Haussler capace comunque di giocarsela fino all’ultimo.
(tutta la cronaca in diretta sotto)
Mark Cavendish è un campionissimo, un velocista che farà la storia del ciclismo per i prossimi 10 anni. Vince al debutto la corsa di primavera con un’azione che racconta tutto di lui. Concentrazione, determinazione e coraggio: Haussler è sfortunato ma bravissimo. Parte come una furia il corridore Cervelo, chiunque si sarebbe rialzato, invece Mark lo rincorre coprendo il buco e battendolo al colpo di reni.
Ma partiamo dal km 0.
La centesima edizione della Milano Sanremo partita stamattina alle ore 9.45 dalla piazza Chiesa Rossa a Milano e arrivata verso le 16.30 al lungomare Calvino a Sanremo. Grande battaglia sin dai primi km. Brutta caduta di Tom Boonen al km 140 sulla salita che porta al Turchino, per fortuna nessun danno fisico. Cambia la bici e riparte.
La salita delle Manie non ha prodotto grandi scatti, degli undici fuggitivi del mattino ne rimangono solo quattro: Cheula (Barloworld), Turgot (Bouygues Telecom), Ignatiev (Katusha) e Le Mevel (Française des Jeux). Sulla Cipressa spingono Scarponi e Garzelli, perde contatto Lance Armstrong che da lì seguirà con il gruppo velocisti in cui troviamo Petacchi e Cavendish tra gli altri.
Poggio con Francaise de Jeux che guidano il gruppo così come sulla Cipressa. Passano i Quick Step con Chavanel che mantiene alto il ritmo senza forzare facendo il gioco del capitano Boonen. Anche Cavendish pedala agile a centro gruppo. Il 23enne inglese è uno dei più attesi. Il gruppo è compatto ai -900 m dalla vetta tirato sempre dal francese Chavanel.
Davide Rebellin parte negli ultimi metri seguito da Garzelli, Pozzato e Egoi Martinez. Pozzato rilancia ai -350 metri mentre Petacchi tenta il tutto per tutto scattando addirittura in salita per ricucire il buco.
Il gruppo è sfilacciato, molto allungato, ma senza particolari gap.
Nibali segue da vicino Rebellin e Pozzato. In discesa i corridori disegnano le curve sapientemente, ma nessuno prova lo scatto a sorpresa. Tutto fa pensare a una volatona di gruppo, come starà Cavendish? E Petacchi pagherà lo scatto in salita? Finisce la discesa senza emozioni se dobbiamo essere sinceri. Il folletto dell’isola di Man sembra pimpante.
Non c’è più un Cancellara che parte ai 60 km/h in pianura, il gruppo rimane compatto e allungato in una lunga fila indiana. Di Luca mette il muso davanti, giusto per aiutare il treno che fra poco si formerà. Bennati sta a ruota di Petacchi.
Ultimo km, gruppo compatto. Haussler sembra che sia troppo presto ma è un’azione incredibile, guadagna tanti metri e Cavendish lo affianca solo sulla linea chi ha vinto? Ha vinto Cavendish, con una volata pazzesca che lo consacra (se ancora ce n’era bisogno) a velocista più forte del momento.
La classifica dei primi: Cavendish, Haussler, Hushovd, Davis, Petacchi, Bennati, Aitor Galdos, Rossi, Paolini. Boonen? Solo quindicesimo.
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