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Lance Armstrong chiuderà con il Tour Down Under 2011 la sua carriera internazionale e continuerà l’anno in corso apparendo in un numero limitato di corse negli Stati Uniti. Poi terminerà la seconda e ultima tappa della sua vita da ciclista professionista. Il 39enne texano si dedicherà alle sue lodevoli iniziative benefiche e c’è chi scommette che punterà anche sulla politica. A modesto parere, avrebbe fatto meglio ad appendere la bici al chiodo dopo il terzo posto del Tour de France 2009, se non addirittura al momento del primo ritiro. Ma si sa che i campioni faticano a mollare e alla fine la loro carriera sfuma sporcando un po’ il ricordo.
Non c’è da fargli una colpa, Lance Armstrong si è ritirato da imbattibile (di una sola corsa) e ha perso almeno un paio di anni buoni in cui il suo fisico poteva ancora fare il boom. Poi è tornato, ha corso un Giro d’Italia d’allenamento ed è giunto terzo al Tour de France del nemico per la pelle Contador.
Al Tour Down Under 2011 (ecco tappe e percorso) si chiuderà la sua carriera internazionale in un modo che non gli fa certo pieno onore, non ce ne vogliano gli australiani. Successivamente sarà presente in una selezionata manciata di corse negli USA, che sono il suo vero obiettivo del post-ciclismo.
Lance lascia lodando il progresso dei controlli antidoping e rigettando nuovamente al mittente le accuse che lo inseguono sin dal primo Tour de France vinto, “Non me ne preoccupo“. Emblematica la frase, condivisibile al 100%, rivolta ai cronisti: “Il ciclismo ha tanti casi di positivià perché è lo sport più controllato. Se qualsiasi altro sport ricevesse lo stesso trattamento avrebbe gli stessi risultati“.
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