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L’arrivo più pendente della Vuelta di Spagna 2012 (e forse in generale delle ultime edizioni, ma non solo) al Mirador de Ezaro è valso la 12esima frazione, ma anche il terzo successo di Joaquin Purito Rodriguez, che ormai su questi traguardi è imbattibile. Il capitano della Katusha e maglia rossa di leader della classifica generale ha anticipato un sempre più in palla Alberto Contador, che è giunto staccato di sette secondi. Terza piazza per Alejandro Valverde poco distante, mentre per la prima volta Chris Froome è andato leggermente in crisi e ha lasciato ben 21 secondi di ritardo in appena 2000 metri di salita finale. Sintomo che le energie stanno arrivando al fondo. Il problema per Contador è: riuscirà a battere Rodriguez in salita? Altrimenti il sigillo alla Vuelta sarà impossibile.
Joaquin Rodriguez scatta come un grillo, ha vinto una prima volta, si è poi ripetuto e oggi ha centrato il tris dopo aver raccolto anche tre secondi posti, due volte dietro Alejandro Valverde e una volta dietro Philippe Gilbert nel suggestivo traguardo di Barcellona. Oggi era un’altra di quelle tappe “per lui” dato che si arrivava in cima a un muro impressionante. L’arrivo di Mirador de Ezaro ha toccato una pendenza massima addirittura del 30%, roba da far invidia alla salita più pendente del mondo in USA, un record che batte quello di erte nostrane come Sormano o Montelupone e polverizza tratti ostici come quelli di Huy o dell’Angliru.
In un bagno oceanico di folla, Purito ha attaccato nel punto più duro, quando la ruota faticava persino a girare e si potevano contare senza problemi i raggi a ogni passaggio. Alberto Contador gli è stato abbastanza a ruota: pur essendo staccato di qualche metro soltanto, alla fine ha dovuto lasciare 7 secondi di distacco, che sommati ai 4 di differenza abbuono gli sono costati 11 secondi in classifica. Ergo: ora dovrà recuperare 12 secondi, un margine piuttosto limitato, ma chi potrà battere un Rodriguez così in forma? In realtà, molti puntano su un calo fisiologico del capitano della Katusha.
Di sicuro chi il calo l’ha già avuto è Chris Froome, che dopo aver deluso a cronometro oggi è arrivato a 21 secondi dal vincitore, prendendosi anche la sberla dei 12 secondi di abbuono. Meglio Alejandro Valverde, terzo di oggi e della generale, che è giunto con 12 secondi.
Domani ancora una tappa per velocisti e dunque per Degenkolb che ha vinto quattro tappe su quattro in volata: i 172.8 chilometri da Santiago de Compostela a Ferrol, però, non gli sorridono pienamente dato che il traguardo è in leggera salita. Ma si sa, questa Vuelta punta sempre all’insù.
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