
Appuntamento alle 16.30 davanti al Teatro degli Arcimboldi, diventato famoso più per Zelig che per aver “sostituito” momentaneamente la Scala. Io e Edo arriviamo puntualissimi, incappottati per bene visto il gran fresco: una ressa attende l’apertura delle porte, c’è qualche volto noto come Pellizzotti e i suoi capelli pazzi, l’ingegnere Pinotti e qualche giornalista noto per la firma ma non per il volto
Una volta entrati, ci posizionamo nell’area verde “press” insieme ai giornalisti non-gazzetta tranne Claudio Gregori che ricordo al Giro con i suoi fogli di esercizi per imparare il cinese in vista delle Olimpiadi 2008 e a Zandegù, ex velocista potente e ora guida della carovana pubblicitaria come il re dei merluzzi sta davanti ai milioni di pesci. Dalle scale scendono tutti gli ospiti più attesi: Gimondi arriva due volte, ecco Cipollini abbronzato e alto, di nuovo Pellizzotti, Savoldelli e il suo viso da ragazzino, Garzelli leggermente infastidito da un ospite anziano un po’ troppo invadente, Teo Teocoli che sembra un po’ invecchiato, Cunego e il suo sorriso manga, Simoni coi capelli nerissimi… Di Luca e Bettini si vedono solo sul podio, Petacchi e Pozzato non si sono visti, Riccò si distingue per degli occhiali da discoteca. Ecco anche Marco Pastonesi, a mio parere il giornalista che scrive meglio di ciclismo (e non solo).
Si comincia, ma prima della diretta viene premiato Cesare Sangalli che dal 1961 disegna le montagne del Giro, qual è la più bella? “Il Gavia, perchè è stata la prima”. Il direttore della Gazza, Verdelli, dedica il giro a Biagi che poi vedremo più in là nella storica puntata del Processo alla Tappa con Indro Montanelli dopo il caso Merckx al Giro poi vinto da Gimondi. Il direttore di Raisport De luca “Il giro racconta l’Italia, i suoi cambiamenti,i costumi.. recupera dalle sue stesse ceneri”. E’ il turno di Zomegnan “Il ciclismo deve cambiare a partire dai vertici, anche al Giro il passaporto biologico per i corridori. Prosegue il progetto scuole.
Per il prossimo Giro chiederemo ai partecipanti di soddisfare tre requisiti: credibilità, qualità e internazionalità”. Mentre il Giro 2008 sarà caratterizzato da “meno tutto”:meno crono (si parte e arriva a crono) meno salite, meno km, meno medie, meno trasferimenti. Abbastanza vero, sui trasferimenti per˜ non mi sento d’accordo, sono abbastanza anche quest’anno, com’è inevitabile.
Un video di Prodi: “finalmente un vero giro d italia da sud a nord; il Fedaia è talmente pendente che è più adatto agli sci che alla bici”. Spazio ai commenti dei corridori:
Di luca “Percorso duro si deciderà l’ultimo giorno”
Bettini “Mi piace ci sono tappe nervose adatte a me”
Garzelli “Si deve partire bene per poi avere le forze per dare tutto nell’ultima settimana terribile”
Simoni “Per me è una scommessa, non saprei dire chi è favorito”
Cunego “Ho migliorato un po’ a crono qui, ce n’è tanta ma con tanta montagna anche”
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