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Ora possiamo annunciarlo ufficialmente: Vincenzo Nibali è il vincitore del Giro d’Italia 2013 di ciclismo: il siciliano ha occupato la 96esima casella dei vincitori della corsa rosa dai meno 3 km ossia da quando il tempo è stato neutralizzato. L’ultima tappa è andata a Mark Cavendish che ha vinto tutte e cinque le volate disputate nel 2013. Il siciliano è il trionfatore indiscusso di un’edizione resa durissima dal maltempo che ha addirittura obbligato la cancellazione di una tappa (la 19esima). Sette le vittorie italiane (due a testa per Nibali e Visconti, una per Battaglin, Paolini e Santambrogio) così come quelle britanniche (cinque di Cavendish, una di Dowsett a Saltara e una del Team Sky a Ischia). La volata di Brescia ha visto Modolo al secondo posto e Viviani al terzo.
Un Vincenzo Nibali strepitoso voleva assolutamente vincere almeno una tappa “su azione” e ha scelto la più suggestiva ossia quella con arrivo sulle Tre Cime di Lavaredo completamente avvolte da una nevicata corposa e abbondante in perfetto stile invernale. Il siciliano ha staccato tutti ai -3km ed è salito col suo passo impossibile per tutti i rivali giungendo con un vantaggio di 17 secondi sulla sorpresa, l’ostico colombiano Duarte e su 19 secondi su Uran Uran che si conquista il secondo posto podio finale di Milano. Poco dietro lo sfigato Betancur che si è dovuto fermare due volte, ma si è ripreso la maglia bianca di Majka, che aveva provato a mettere in difficoltà il colombiano attaccandolo con la squadra mentre era in difficoltà, brutta scena.
Nibali schiacciasassi con la cronoscalata
Quando Vincenzo Nibali è scattato dai blocchi di partenza e si è tuffato dalla rampa, per poi affrontare il rapido destra-sinistra del velodromo di Mori, si è capito subito che aveva tutte le intenzioni di mettere a segno una cronoscalata (verso Polsa) al massimo delle sue potenzialità e così è stato. Il siciliano ha letteralmente dominato con una veemenza e un passo impossibile per tutti gli altri contendenti. Buon secondo posto per Samuel Sanchez (che sta finendo in crescendo, ma è comunque insufficiente) e ottimo terzo per Damiano Caruso.
Vicenza, bis del Visconti resuscitato
Bis di Giovanni Visconti al Giro d’Italia 2013 di ciclismo con una spettacolare fuga sull’ultima salita di Crosara alle porte di Vicenza per riprendere non solo il fuggitivo Rubiano Chavez, ma anche Danilo Di Luca. Una volta raggiunti, Visconti si è poi tuffato in discesa con grande grinta e ha subito guadagnato 20 secondi che poi si è portato sin sul traguardo. Seconda piazza per Ramunas Navardauskas che esulta credendo di aver vinto, terzo Luka Mezgec e quarto Filippo Pozzato che era atteso al varco. Emblematica la frase pronunciata da Giovanni Viscanti dopo il traguardo: “In questo momento quasi non mi riconosco, mi sento un’altra persona, è come se fossi resuscitato sul Galibier“.
Lo spagnolo Benat Elorriaga Intxausti si impone a Ivrea con una volata decisa sull’estone Tanel Kangert e sul polacco Przemyslaw Niemiec dopo essersi avvantaggiato nella parte finale della discesa di Andrate. Sembrava una tappa per le fughe – e infatti erano ben 22 i corridori scappati tra cui i soliti Pirazzi, Di Luca, Chalapud e compagnia bella – invece gli uomini di classifica hanno chiuso sull’erta alle porte della città della Torta 900. La classifica generale cambia visto che Mauro Santambrogio ha ceduto proprio in salita e ha perso 2’23” scalando così in classifica dalla quarta alla sesta posizione, superato dal duo Lampre Scarponi-Niemiec.
Struggente arrivo al Giro d’Italia 2013 che arriva in Francia ai -4 km dalla vetta del Col du Galibier proprio in prossimità della stele dedicata a Marco Pantani. E chi vince? Giovanni Visconti, nato lo stesso giorno del Pirata (13 gennaio) scattando prima ai -89km dal traguardo sulla salita del Moncenisio (aperto, nonostante la neve, grazie a un gran lavoro dei francesi) affrontato a passo turistico. Poi partendo tutto solo ai -20km sulle rampe del Col du Telegraphe. L’arrivo tra la neve ha reso ancora più epica l’impresa dell’uomo della Movistar che poi afferma: “Vengo da un anno e mezzo molto difficile, sto inseguendo una giornata così da un anno e mezzo, io sono questo non sono quello che si è visto da un anno e mezzo sono nato lo stesso giorno di Marco forse oggi mi ha dato una mano sono contento. Chi mi conosce sa cosa c’è: un anno e mezzo di sacrificio, nel 2012 proprio alla 15esima tappa sono andato a casa con un problema che mi sono portato per lungo tempo, oggi mi sono scaricato di tutta la rabbia, ho pensato a famiglia e bambini, alla fatica che si fa in bici, arriviamo sul Galibier dove c’è Marco siamo nati lo stesso giorno non potevo farmi un regalo più bello.“. Nessun cambiamento in classifica.
Tappa d’altri tempi la 14esima del Giro d’Italia 2013 da Cervere allo Jafferau su Bardonecchia: sia per le condizioni meteorologiche tremende con freddo invernale e addirittura neve sia per come si è vissuta dato che è le immagini video non erano disponibili e così si è “ascoltata” più che vista. Tappa mutilata visto l’annullamento del passaggio del Sestriere, alla fine ha vinto Mauro Santambrogio davanti alla maglia rosa Vincenzo Nibali, terza posizione per il colombiano Carlos Alberto Betancur, quarto un ritrovato Samuel Sanchez a 25 secondi e quinta per Rigoberto Uran Uran a 30 secondi. Cadel Evans è giunto a 33 secondi con Domenico Pozzovivo e Robert Kiserlovski, mentre è crollato Robert Gesink a oltre 4 minuti. In classifica ora Nibali ha 1’26″ su Evans, 2’46″ su Uran Uran, 2’47″ su Santambrogio, 3’53″ su Michele Scarponi (che è giunto sul traguardo semi-assiderato), Betancur sale in nona posizione a 5’39″.
Una volata pazzesca di Mark Cavendish trasforma la Busseto-Cherasco nel quarto sigillo personale del britannico a questo Giro d’Italia 2013. La 13esima tappa ha visto il ritiro non solo del francese Nacer Bouhanni, ma anche di due dei favoriti della vigilia per la vittoria finale come il campione uscente Ryder Hesjedal e Bradley Wiggins che nel 2012 aveva portato a casa il Tour de France. Lo sprint di oggi è stato di pura potenza con Cannonball che ha deciso di partire ai -350 metri resistendo al ritorno di Giacomo Nizzolo e dello sloveno Luka Mezgec gettandosi poi a terra subito dopo il traguardo, completamente svuotato di energie. Non cambia una virgola la classifica, domani si sale a Bardonecchia e sullo Jafferau.
Mark Cavendish tris a Treviso
E chi lo può battere? Mark Cavendish trionfa a Treviso segnando la sua personalissima tripletta a questo Giro d’Italia 2013. La volata non è stata così scontata dato che i fuggitivi di giornata – Fabio Felline (Androni), Maxim Belkov (Katusha), Bert De Backer (Lotto Belisol) e Maurits Lammertinks (Vacansoleil) – hanno tenuto duro fino all’ultimo km. Pioggia scrosciante dall’inizio alla fine e sprint da brividi con Sasha Modolo che viene leggermente chiuso da Nacer Bouhanni (poi secondo) e si rialza.
Terza piazza per lo slovacco Luka Mezgec, quarto per Giacomo Nizzolo e quinta per Brett Lancaster. Bradley Wiggins crolla addirittura in pianura e arriva a 3’35″ da Nibali, uscendo definitivamente dall’alta classifica.
Ramūnas Navardauskas vince al Vajont
Ramūnas Navardauskas vince l’11esima tappa del Giro d’Italia 2013 da Tarvisio (Cave del Predil) a Vajont (Erto e Casso). Il lituano già due giorni in maglia rosa l’anno scorso faceva parte della fuga di 20 corridori partiti la mattina (uno per squadra, tranne tre equipe) ed è scattato sul tratto in falsopiano tra la prima e la seconda asperità di giornata. Era con lui Daniel Oss, che poi è giunto secondo, terza posizione per la maglia blu Stefano Pirazzi, quarto Danilo Di Luca. Gruppo compatto dei migliori senza cambiamenti in classifica a parte una manciata di secondi guadagnati da Intxausti proprio sul finale.
Grande vittoria per il colombiano Rigoberto Uran Uran (Team Sky) sul traguardo della 10/a tappa del Giro d’Italia 2013 con arrivo sull’Altopiano del Montasio: per lui 19 secondi di vantaggio sul connazionale Carlos Alberto Betancur (Ag2r) che poi afferma “Non volevo riprendere il mio connazionale”, 31 secondi per la maglia rosa Vincenzo Nibali (Astana) che prende sia l’abbuono del terzo posto sia quello intermedio, poi stesso tempo per Mauro Santambrogio (Vini Fantini – Selle Italia) e Cadel Evans (BMC) che chiudono la top 5. Domenico Pozzovivo ha provato, ma è stato ripreso terminando sempre a 31 secondi, mentre ha perso una manciata di secondi Michele Scarponi, è crollato definitivamente Ryder Hesjedal mentre ha limitato i danni Bradley Wiggins (+1’08″) confermando però di non essere più papabile per il successo.
Maxim Belkov ha vinto la nona tappa del
Giro d’Italia 2013 con partenza da Sansepolcro e arrivo a Firenze. L’atleta russo della Katusha, che vive a Prato, era scattato dal mattino ed è giunto con un vantaggio di una manciata di secondi su
Carlos Betancur che ha esultato come se avesse vinto. Il colombiano della Ag2r era scattato sulla salita di Fiesole e aveva recuperato alla grande fino a riprendere il connazionale
Jerlinson Pantano e lo svedese
Tobias Ludvigsson senza sapere di essere solo secondo. Quinta piazza a 1’03″ per
Cadel Evans che regola il gruppo maglia rosa. Nessuna variazione in classifica generale a parte
Ryder Hesjedal, che ha perso 1 minuto essendosi staccato sulla salita di Fiesole.
Giro d’Italia 2013: Vincenzo Nibali in maglia rosa dopo la cronoVincenzo Nibali (Astana) è in maglia rosa dopo la cronometro di Saltara (Pesaro-Urbino) vinta a sorpresa dal britannico Alex Dowsett (Movistar) sul favoritissimo della vigilia Bradley Wiggins (Sky) che giunge a 10 secondi dopo una partenza frenata da un cambio di bici (problema meccanico) e da una discesa col freno tirato. L’ottava tappa del Giro d’Italia 2013, partita da Gabicce, ha visto al terzo posto l’estone Tanel Kangert a 14″, quarto lo stesso Nibali e quinto Stef Clement a 32″. La classifica generale vede ora in testa Vincenzo Nibali con 29 secondi su Cadel Evans, 1’15″ su Robert Gesink, 1’16″ su Bradley Wiggins e 1’24″ su Michele Scarponi. Il vincitore dell’anno scorso, Ryder Hesjedal, è crollato al sesto posto già a 2’05″.
Le tappe precedenti con tutta la cronaca in diretta con il nostro live da rivivere:
Salvatore Puccio in rosa a Ischia
Le nuova maglia rosa del Giro d’Italia 2013 è Salvatore Puccio, simpatico siciliano trapiantato in Umbria del Team Sky che ha “involontariamente” rubato il simbolo del primato al compagno di squadra Dario Cataldo, designato da Wiggins come destinatario del “regalo” ischitano. Ma non si erano fatti i conti con il regolamento: Puccio era il meglio piazzato dei britannici ieri a Napoli e così a nulla è valso il passaggio per primo di Cataldo. La seconda piazza è andata alla sorpresa Movistar a 9 secondi, terzi a 14 secondi gli Astana di Nibali, poi quarti i russi della Katusha a 19 secondi e quinti – a parimerito – i Lampre-Merida e i Vini Fantini Selle Italia a 22 secondi.


Giro d’Italia 2013 inizia con una vittoria di grande classe. Mark Cavendish non tradisce le attese e si prende tappa e maglia a Napoli dopo i 130 chilometri caldissimi, complicati e tortuosi (quante cadute…) del percorso cittadino intorno a Castel dell’Ovo, sul Lungomare Caracciolo e poi arrampicandosi sulla collina di Posillipo. Cannonball si impone dopo uno scatto davvero all’ultimo respiro, per andare a recuperare su Elia Viviani che sembrava ormai avviato verso il primo successo al Giro. Invece, l’ex campione del mondo è riuscito a rimontare: terza posizione per il promettente francese Nacer Bouhanni, quarta per Giacomo Nizzolo e quinta per un deludente Matthew Goss. La classifica generale è identica a quella di tappa.
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