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Il Giro d’Italia 2010 (foto, Gazzetta.it) è stato presentato ufficialmente sabato scorso a Milano: nel 101esimo anno di vita, la più importante manifestazione ciclistica italiana partirà da Amsterdam per arrivare a Verona. L’ultima settimana è tremenda, ma il fascino del Tour (puramente storico, non di merito) potrebbe tener lontani molti campioni
Gli arrivi in salita del Giro d’Italia 2010 saranno cinque con il Terminillo nella prima parte e le Alpi in tutta la loro maestosa difficoltà nella seconda che non lascerà spazio a chi non sarà preparato a dovere. Tutte le montagne saranno interessate: Mortirolo, Gavia, Zoncolan e Plan De Corones, giusto per fare quattro nomi eccellenti.
Eppure nonostante tutto questo ben di Dio la risposta dei grandi campioni stranieri (e anche di qualche italiano) è stata “Davvero bello, ultima settimana difficile, grande percorso, affascinante, ma… devo ancora decidere”. Ok possiamo capire che a fine Ottobre è ancora difficile fissare dei programmi, però davanti a un percorso così è difficile resistere. Che sia fin troppo difficile? Troppo da scalatori? Il Tour de France è quello classico e forse più morbido, Contador ormai si è un “armstronghizzato” e punta tutto su quello (ma ha saputo dimostrare di poter puntare a due giri), Armstrong è ritornato se stesso, gli altri non si sono ancora espressi. Menchov compreso, ma con la sua squadra olandese dovrebbero non esserci problemi. In forte dubbio Evans, Kloden e Leipheimer, è ormai certo che non si vedranno nemmeno i fratelli Schleck, peccato.
Per loro.
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