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Andrey Amador Bikkazarova, che chiameremo per comodità semplicemente Amador, ha vinto la 14esima tappa del Giro d’Italia 2012 con partenza da Cherasco in Piemonte e arrivo a Cervinia in Val d’Aosta dopo 206 km. Ancora una volta i favoriti non si sono visti troppo, aspettando gli ultimi chilometri per tentare di guadagnare qualche secondo. Il più brillante è stato il meno atteso: il canadese Ryder Hesjedal, che ritorna in rosa, è partito intorno ai -2km arrivando a un soffio dai tre fuggitivi reduci dal tentativo di questa mattina ossia, oltre a Amador, anche Jan Barta e Alessandro De Marchi che erano riusciti a rientrare sul costaricano proprio lungo i quasi 30 km di salita finale. Ora la classifica generale vede al secondo posto a 9″ Joaquin Rodriguez e a 41″ il sempre più sorprendente Paolo Tiralongo che ha vinto la volata del gruppetto dei migliori.
Era la 14esima tappa da Cherasco a Cervinia di 206 km attraverso le province di Cuneo, Torino e poi di Aosta dopo esser transitati presso importanti città del posto come Carmagnola, Torino, Settimo Torinese, Ivrea, Verres e Chatillon. Si dovevano affrontare due passi di prima categoria come il Col de Joux (1604 metri sul livello del mare) e quello di Cervinia valevole anche come arrivo a quota 2001 m.s.l.m. Si attendeva un attacco e attacco c’è stato ma non certo da parte di qualche uomo di classifica. I migliori si sono svegliati troppo tardi, intorno ai -3 km, dopo che la Liquigas Cannondale ha tirato per tutta la salita con regolarità.
Si è poi capito in seguito il motivo del lavoro degli uomini in verde: Ivan Basso non è ancora in condizione e avrebbe pagato duro eventuali scatti, così si è mantenuto un ritmo molto alto per dissuadere ogni attacco. Tuttavia, terminati i gregari, Basso si è trovato da solo e ha mostrato tutte le proprie vulnerabilità. Seconda conseguenza: dopo aver spinto alla morte, Damiano Caruso si è staccato e ha perso la maglia bianca in favore di Rigoberto Uran Uran. Michele Scarponi: “E’ stata una tappa lunga è dura, che abbiamo affrontato senza riposare ovviamente la Liquigas ha fatto la corsa imponendo il passo, Damiano ha provato a anticipare ed è stato bravissimo, nel finale ci siamo mossi un po’ tutti, le pendenze non erano quelle adatte per fare la differenza, ci siamo mossi bene e continueremo in questa direzione.
Ryder Hesjedal è un bel corridore, noi abbiamo aspettato un po’ troppo“.
Un applauso per Amador, che anche ieri aveva provato ad andare in fuga ma è stato ripreso a 10 chilometri dal traguardo: “Dedico questa vittoria alla famiglia e alle persone che mi sono state vicine come la mia fidanzata Laura, per me è un grande motivo d’orgoglio vincere al Giro d’Italia“. La maglia rosa Ryder Hejsedal (che era diventato leader a Rocca di Cambio): “Oggi mi sentivo molto bene e mi sono messo alla prova, ho fatto uno sforzo incredibile, ci ho provato e ci sono riuscito. Domani? Mi piacerebbe molto ripetere ciò che ho fatto oggi“. La classifica generale dei primi:
1 Ryder Hejsedal
2 Joaquin Rodriguez a 9″
3 Paolo Tiralongo a 41″
4 Sandy Casar a 1’05″
5 Ivan Basso a 1’06″
6 Roman Kreuziger a 1’07″
7 Benat Elorriaga Intxausti a 1’07″
8 Rigoberto Uran Uran a 1’19″
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