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Gino Bartali non è affatto stato dimenticato e continua a rimanere nella storia del presente grazie alle sue azioni sportive che hanno riscaldato i cuori a cavallo della Seconda Guerra Mondiale. Ma i suoi meriti trascendono dal mero sport e sfociano anche nel sociale. E’ infatti nota la sua collaborazione per cercare di aiutare gli ebrei perseguitati durante il regime fascista. In occasione della Giornata della Memoria 2011, il comune di Barga ha intitolato una via al Ginettaccio in presenza dei figli del campione toscano.
In occasione del Giorno della Memoria del 2011, l’Amministrazione Comunale di Barga ha intitolato una via a Gino Bartali per la sua opera in aiuto della popolazione ebraica locale durante la Seconda Guerra Mondiale. Erano presenti i figli Andrea e Maria Bianca.
Se la sua vittoria al Tour de France 1948 divenne simbolo e anche un po’ leggenda per aver salvato l’Italia dalla Guerra Civile dopo l’attentato a Palmiro Togliatti, è confermato il suo aiuto per salvare circa 800 ebrei nell’anonimato, per garantire la massima sicurezza e discrezione.
Nella sua bici Legnano, Gino nascondeva informazioni e fotografie per documenti falsi per gli ebrei toscani e umbri. Oltre 800 persone hanno potuto così evitare la cattura e i campi di concentramento. Nascose nella sua stessa casa la famiglia di Giorgio Goldenberg sfruttando la sua immagine allora da vera celebrità e quindi, per i fascisti, insospettabile.
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