
La salita Col de l’Orme di quarta categoria ai meno 9 km ha mietuto la vittima che tutti speravano: Mark Cavendish. In salita Cannonball va più piano di Quaranta e così si è arrivati alla volata con l’irruente felicità di Freire (foto, Eurosport) che ha colto l’occasione della mancanza del velocista inglese.
Da Nimes a Digne-les-Bains per 194.5 km attraverso lo spettacolo della Provenza che coccola i turisti con i suoi campi di grano immensi, la lavanda ormai quasi tutta tagliata e boschi che conoscono poco l’uomo. Gran velocità di crocera, il gruppo era spesso una spada lunga centinaia di metri con corridori uno in fila all’altro che ogni tanto formavano ventagli per ripararsi dal vento. La Liquigas ci credeva tanto, aveva in Pozzato un papabile per la vittoria, si è visto un gran Kreuziger far selezione sulla salita prima dell’arrivo, ma l’unico degno di nota che si è staccato è proprio stato Mark Cavendish e Pippo non si è mosso per niente.
In discesa ci ha provato Chavanel con scarsi risultati, poi il gruppo ha passato indenne due rotonde pericolose e si è portato compatto all’arrivo. Freire si è ricordato dell’immenso talento di cui dispone, psicologicamente era a mille per l’assenza di Cavendish e non ha avuto rivali. Bravo.
Secondo una delle sorprese del Tour veloce ossia il colombiano Leonardo Duque, terzo Zabel, primo italiano Ballan sesto.
Nessuna variante in classifica. E domani si arriva in Italia a Pratonevoso, sarà lotta dura.
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