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Davide Rebellin, a 37 anni, è entrato in quell’età che pochi corridori raggiungono restando competitivi: i cosiddetti cagnacci che sono sempre pronti a far forza su un fondo incredibile e sulla malizia e esperienza per sfoderare unghiate di qualità. Tradotto, gare di un giorno su percorsi impegnativi, magari in condizioni climatiche avverse.
Davide Rebellin ha vissuto un momento in cui era più competitivo anche su più giorni consecutivi, ora che le cartucce da sparare sono a grosso calibro, ma un po’ meno abbondanti, deve selezionare bene e siamo sicuri che non tradirà le attese. Per il suo fisico, il suo carattere, quest’anno può diventare uno dei più appetibili visto che ci saranno non solo i Mondiali a Varese in casa, ma anche le Olimpiadi in cui Bettini lascerà (o si riprenderà?) la medaglia d’oro a qualcun’altro. E come antipasto non c’è niente di meglio che Liegi Bastogne Liegi e Freccia Vallone… poi magari il Giro, senza dimenticare le altre gare di un giorno e le mini corse a tappe di inizio stagione. Così da spodestare Cadel Evans da un trono che non gli apparteneva pienamente (più per combattività che per costanza) in vetta al circuito Pro Tour.
E se arrivasse il colpaccio, visto anche il contratto Gerolsteiner è in scadenza, magari cambiare squadra
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Fonte | Repubblica