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Sono appena arrivato in sala stampa a Urbino per la decima tappa del Giro d’Italia 2008 da Pesaro alla storica città marchigiana dopo 39.4 km. Ecco le impressioni sul percorso che non è per niente dedicato a cronoman classici che amano strade piatte e rettilinee quanto a specialisti che sappiano andare a tutta birra in salita e possano contare su un’ottima condizione
Piove, a volte diluvia sul percorso, ma la gente è già bella posizionata per assistere al passaggio dei corridori (il primo partirà alle 12.30, Visconti dovrebbe arrivare per le 17.30 circa): la pioggia e l’asfalto bagnato potrebbero essere un problema soprattutto visto le innumerevoli curve e qualche pozzanghera ma nel complesso il manto è ottimamente livellato e drenante.
Tante rotonde, tanti tornanti nel tratto in salita, serve saper guidare bene e gettarsi in discesa tagliando perfettamente le curve… tradotto significa Savoldelli? Il Falco potrebbe fare davvero bene, la condizione sembra ottima.
Fino ai meno 20 km si procede in piano, al massimo qualche falsopiano, si può sviluppare una buona velocità e serve potenza, ma dopo iniziano le salite e non sono certo strappetti perchè molte volte la pendenza tocca (e supera) il 10%. Non si tratta però di salite dolomitiche, ci sono tre punti “critici”: il Monte di Corbordolo a metà percorso, Cà Angelone ai meno 7 con un tratto al 12% e l’arrivo che è caratterizzato da uno strappo in salita, una discesa stretta e tecnica (anche se breve, si deve far scorrere la bici per non perdere lo slancio) e il traguardo dove si deve spendere l’ultima goccia di carburante.
Favoriti sono i cronoman leggeri, Kloden più di Millar (troppa salita per lui?), sarebbe il percorso ideale per Contador ma si deve capire come sta dopo la frattura, grande attesa per Menchov oltre che per gli scalatori, sapranno sfruttare la salita per recuperare il terreno perso in piano?
Fra qualche ora tutte le risposte.
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