
Boonen trionfa bene, di potenza su Zabel e Hunter, quarto Bennati. Ma quel che rimane è il dispiacere per la fuga fiume di Txurruca e Fedrigo lasciati sotto controllo dal gruppo, a bagnomaria negli ultimi km e ripresi all’ultimo km… peccato davvero, ma questa è la legge del ciclismo
che non guarda in faccia i fuggitivi di giornata e non pensa a ripdrenderli in modo più umano e dignitoso. Essendo il ciclismo un gioco al risparmio sta nell’intelligenza tattica riprendere i corridori in fuga il più possibile in là per evitare inutili dispendi di energia. Ma quando uno si fa 140 km in fuga tra le campagne saliscendi della Francia e vede arrivare i prosciutti dei gregari ai 60 km/h quando mancano 800 metri alla linea di traguardo, un bel vaffa ci scappa tutto. La 12esima tappa Montpellier Castres di 178.5 kilometri, con percorso misto adatto alle fughe di uomini fuori classifica con il beneplacito del gruppo ha infatti visto l’uscita di due corridori che si sono avventurati a lungo tra il percorso ondulato. Si tratta di Fedrigo e Txurruca che vanno in avanscoperta al km 57, ma vengono risucchiati dal lavorone della Liquigas che lancia la sua punta di diamante Pippo Pozzato verso la vittoria.
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