
Iera sera su Sky Cinema Classic ho visto Bellezze in Bicicletta, un pittoresco film del 1951 con due giovanissime Silvana Pampanini e Delia Scala, poi Arnoldo Foà, Renato Rascel, Carlo Croccolo, Peppino De Filippo e Aroldo Tieri. Oltre a essere uno spaccato dell’Italia del primissimo dopo guerra è uno dei film più famosi con protagonista “la bicicletta”
La Pampanini e la Scala (che nel film si chiamano proprio così) sono due ballerine che tra mille peripezie si fanno mezza Italia in graziella, con scene che ora son talmente finte che commuovono e alla fine partecipano a una Bologna – Milano per sole donne che fa addirittura dimenticare il Giro d’Italia.
Tante cosce, pantaloncini corti corti che ora ci lasciano indifferenti ma 60 anni fa era quasi erotismo, il film che ha fatto conoscere la canzone omonima “Ma dove vai bellezza in bicicletta? non aver fretta resta un poco sul mio cuor lascia la bici dammi i tuoi baci…”.
Carlo Campogalliani dirige un film leggero e malinconico, che però lascia la stessa atmosfera di un giro in bici di tardo pomeriggio, a Giugno, quando si sente quel tiepido dell’aria che si mescola alla passione per le due ruote accompagnando ogni pedalata. Non un giro in salita, nè una crono: è un’andatura blanda, spensierata, che ti lascia guardare il panorama e il territorio, di quei giri da solo in cui pensi anche troppo e alla fine non pensi a niente.
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