http://www.suipedali.it/articolo/accpi-propone-la-radiazione-per-doping-giusto/851/
Il presidente dell’Associazione dei corridori italiani (Accpi) Amedeo Colombo e il segretario Gianni Bugno hanno firmato e consegnato una lettera al presidente dell’UCI, Pat McQuaid. Nero su biano è chiesta la radiazione per i casi più gravi di positività ai test antidoping. Giusto!
Può sembrare una proposta shock, ok è vero si deve sempre dare una seconda chance, ma si è giunti a un livello quasi insopportabile di casi celebri (e non) di positività. In questo caso la squalifica aumentata a quattro anni può servire, ma fino a un certo punto, perchè i campioni caduti nei test si sono ripresentati e si ripresentano alla fine della squalifica con già un contratto firmato in tasca. E non è una bella figura.
Non dev’esserci più una seconda possibilità, la radiazione sarà immediata. Ecco cosa propone la lettera, come non essere d’accordo? Ormai si permette ai corridori disonesti di muoversi sempre al limite del regolamento, tanto se si viene pescati in qualche modo si farà. Invece non deve esserci più questa manica larga: sbagli? Trovati un altro lavoro.
La vita sportiva di un professionista va al massimo fino ai 40 anni, più verosimilmente ai 35, è un tempo breve e deve rimanere “sacro“. Perchè è un grande privilegio e perchè deve essere solo frutto di immensa fatica. Poi ovviamente non sarà mai debellato il ricorso a aiutini permessi, certificazioni e robaccia varia, ma per casi eclatanti la mano non può che essere pesante.
Giusta anche la puntualizzazione sulla lettera che esplicita anche la volontà di punire più severamente i fornitori e gli spacciatori.
Anche se molte volte, purtroppo, gli stessi atleti fanno tutto da sè.
Il presidente dell’associazione mondiale corridori, Cedric Vasseur, vorrebbe una soluzione più soft, citando il caso di Millar che “E’ diventato un esempio”. Stesso parere per il presidente italiano Pippo Pozzato.
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Fonte | Gazzetta