
Ero sabbia ma non solo, sono nata dal calore e nel cambiamento. Ho visto tanta neve e il sole mi ha più volte scaldata piacevolmente: sono sempre stata pulita, ogni mattina mani gentili mi spalancavano e rendevano splendenti i miei riflessi. Anche se non ho sensi vedo e sento chi ospita la stanza che io illumino, questa notte ha dormito con me il Campione
Il Giro d’Italia ha colorato le montagne, urlavano tutti ieri quando il Campione ha vinto la sua quarta tappa, c’è chi gli chiedeva “Vinci anche domani, scatta sul Mortirolo in maglia rosa“. Poi sono successe tante cose che non voglio ricordare, è scesa la notte e l’ho guardato mentre era sotto le lenzuola: ha pensato tanto a quelle salite mitiche, aveva un viso da bambino, si è addormentato con il batticuore. Alla mattina presto hanno svegliato il Campione, gli hanno prelevato del sangue e se ne sono andati.
Lui sembrava tranquillo e concentrato, è uscito dalla stanza ed è tornato più tardi; alle 10 e qualcosa è entrato un uomo con la faccia triste, pensavo fosse suo padre, ma non era così, il Campione ha ascoltato le parole dell’uomo e si è girato verso di me: ci siamo guardati negli occhi per una frazione di secondo e lì ho visto una persona diventare un’altra come è successo a me quando sono nata. Ma all’inverso.
Mentre chiudeva la mano in un pugno ha perso la luce che emanava fino a dieci minuti prima, è diventato freddo, è cambiato come dal giorno alla notte verso un’oscurità profonda, un’eclisse improvvisa e definitiva. Mi ha colpito forte, mandandomi in frantumi e facendo volare un po’ la tapparella: siamo tornati sabbia fredda insieme, non c’è più niente di cristallino o di pulito.
La mia vita, forse anche la sua, è finita questa mattina, 5 Giugno 1999 a Madonna di Campiglio.
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